Una
natura senza fine
Il 14 maggio 2002 siamo andati in Val Troncea. In pullman ero
seduto con Leonardo. Abbiamo giocato a Uno che è un gioco
di carte, poi a carta, forbice e sasso ecc. (Emanuel).
Innanzitutto
siamo partiti di mattina e abbiamo fatto una bella e buona oretta
di viaggio, poi siamo arrivati al museo di Val Troncea dove
abbiamo visto degli animali imbalsamati tra cui lo stambecco,
il capriolo, la volpe, il tasso, il cinghiale. Poi abbiamo visto
il forno che tanto tempo fa serviva per fare il pane di tutta
la valle, ora è inattivo (Piera).
Quando
siamo arrivati al museo cerano tanti animali imbalsamati
che mi hanno fatto tanta pena, ho provato a toccare una volpe
ed era morbidissima. Alla fine abbiamo comprato un ricordino.
Silvana poi ci ha fatto notare unaltra piccola casetta
che però era il forno del pane e siamo andati a visitarlo
(Giulia).
Con
Silvana siamo andati in una specie di museo e lei ci ha spiegato
dove gli animali in montagna si trovavano e poi se avevamo i
soldi potevamo comprare delle cartoline e degli adesivi (Marina).
Silvana
la nostra accompagnatrice ad ogni cosa importante si fermava
e la spiegava. A me aveva detto di ricordarmi il salice rosso
(Maurice).
Poi
un mio compagno si è accorto che dentro una pozzanghera
cerano dei girini, alcuni sono morti perché il
sole era troppo forte e quindi si sono seccati e altri per fortuna
erano ancora vivi perché nella pozzanghera era rimasta
ancora un po dacqua (Jessica).
Dopo
unora di camminata, finalmente ci siamo fermati per il
pranzo. I maestri si sono organizzati molto bene e mentre noi
mangiavamo i panini, loro, seduti al tavolo, hanno tirato fuori
bicchieri, posate, tovaglioli, piatti, cibarie e per concludere
il loro bel pranzo due belle bottiglie di vino rosso (Sara).
Dopo
esserci riposati siamo andati a vedere delle lapidi, riguardanti
delle persone che sono morte a causa di una valanga (Loredana).
Quando
siamo rientrati era come laltra volta tardi, però
questa volta neanche un genitore si è arrabbiato per
fortuna!!! (Samantha)
Tornati
a casa, dalla stanchezza mi sono sdraiato sul divano e ho raccontato
la mia divertente gita alla mamma (Alessandro).