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Venerdì
7 aprile abbiamo effettuato unescursione alla COLLINA
MORENICA DI RIVOLI.
Dopo unoretta di cammino in mezzo ai boschi,
siamo giunti alla seconda PIETRA A COPPELLE scoperta su
questa collina.
Noi ARCHEOLOGI-RILEVATORI (Marta, Francesca, Angelo e Giorgio)
abbiamo sovrapposto dei fogli di plastica trasparente sulla
roccia dopo averla pulita.
Con dei pennarelli indelebili abbiamo tracopiato i contorni
delle coppelle, dei canali e delle crepe.
Dopo una breve pausa,abbiamo misurato la profondità
di alcune coppelle e labbiamo segnata
sul foglio trasparente.
Successivamente, in classe, Andrea ci ha portato i fogli
fotocopiati rimpiccioliti; li abbiamo tracopiati su di un
altro foglio che abbiamo successivamente colorato aggiungendo,
poi, la scala.
Tutto questo è il procedimento che svolgono gli archeologi
per rilevare una roccia.
(Marta, Francesca, Giorgio)
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Venerdì
5 Aprile noi della classe I°A bilingue siamo andati alla "Collina
Morenica di Rivoli." Ci hanno accompagnati le professoresse Laudato
e Pastoressa. Insieme a loro c'era la guida, di nome Andrea,
con cui precedentemente avevamo avuto un incontro in classe. Ci
aveva mostrato alcune diapositive sull' "Arte Rupestre", che
comprende lo studio dei reperti storici. Ci ha fatto vedere delle
figure che rappresentavano persone e animali dipinte su delle rocce.
Poi delle immagini che rappresentavano dei posti o delle vallate
dove erano situate delle rocce con sopra incisi i disegni.
Siamo
partiti da scuola alle ore 8.00 con un pullman privato. Eravamo
tutti molto eccitati e ognuno immaginava in modo diverso con la
propria fantasia la Collina. Siamo arrivati alle ore 8.30. Scesi
dal pullman, ci fermammo a osservare il paesaggio, e Andrea ci fece
alcune domande come: "Sapete cosa significa morena?" o "Che cosa
sono i ghiacciai?". Cominciammo poi a camminare per una stradina
sassosa e piena di alberi. Dopo cinque o dieci minuti, nel percorso,
gli alberi si moltiplicavano, si triplicavano e la stradina diventò
un bosco. I botanici, che avevano il compito di raccogliere le piantine,
i fiori, le foglie, incominciarono a buttare gli occhi a destra
e a sinistra, per cercare ciò che dovevano conservare. C'erano
quattro gruppi di persone: i botanici, i fotografi che avevano il
compito di fotografare l'ambiente, le rocce e le persone che lavoravano.
Poi c'erano i disegnatori che riproducevano le rocce e, in fine,
gli schedatori che compilavano le schede. Durante il cammino ci
fermammo davanti ad un albero che aveva il tronco spezzato quindi
si poteva osservare il legno al suo interno. C'erano alcuni tronchi
tagliati, lì vicino; su essi si potevano vedere gli anelli
e contandoli si poteva sapere quanti anni aveva l'albero.
I
fotografi fecero quindi le foto al tronco mentre qualcuno contava
gli anelli. Successivamente continuammo il cammino lungo un percorso
dove osservammo tantissimi alberi, poi arrivammo alla prima pietra.
Lì,
tutti si prepararono per svolgere il proprio lavoro, e quando tutto
fu a posto, ognuno di noi, contento, incominciò rispettivamente
a disegnare, a pulire la roccia, a compilare le schede ed a raccogliere
le foglie.
La
pietra era di un grigio scuro con grandi rientranze, che ognuno
interpretò come voleva perché non si sapeva a cosa
esse servivano.
Attorno
c'erano molte foglie di vario colore e sempre molti alberi.
Dopo
aver completato il nostro lavoro facemmo merenda e successivamente
andammo alla seconda pietra dove Andrea ci parlò di come
era stata scoperta e ci fece alcune domande. Questa pietra era molto
simile all'altra, solo le rientranze erano molto più
piccole ed erano collegate una con l'altra. Dopo andammo alla
terza ed ultima pietra dove ci riposammo e riprendemmo le forze
per ripercorrere il lungo cammino per arrivare al pullman.
Ci
salimmo e ritornammo a scuola e tutti diedero le loro impressioni
sulla fantastica gita alla "Collina Morenica di Rivoli".
Nicole
Arzenton e Valentina Battista
Classe I° A Bilingue
S.M.S.
A. Antonelli
Indaghiamo
sulla collina morenica - Monsarocce incise
presenta il lavoro
della classe 1A bilingue s.m.s. Antonelli di Torino, primavera 2002.
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