Nell’era
del Paleolitico viveva un uomo primitivo di nome Catal che
abitava in una caverna, aveva gli occhi neri e indossava una
pelliccia di un animale dai denti a sciabola di colore sabbia.
La caverna era rugosa e rocciosa e piena di graffiti (scene
di caccia).
Camminava in posizione eretta, era alto circa 1.80 metri e
faceva la caccia ogni pomeriggio ad un animale diverso e si
spostava da una zona all’altra, quindi era nomade.
Un giorno Catal sbatté e svenne sognando di essere
in una città d’Italia: era a Torino! Davanti
ai suoi occhi vide una caverna che non aveva mai visto: in
realtà era una fattoria piena di animali. Catal entrò
in quella fattoria e vide animali di ogni specie, incominciò
a cacciare gli animali ma uscì la padrona che si arrabbiò
e lo mandò via a scopate in testa. “In che guaio
mi sono cacciato?” si chiese Catal.
Per caso camminando vide davanti ai suoi occhi un supermercato.
Catal entrò per vedere cosa ci fosse nel supermercato
e vide che c’era tanta roba da mangiare. La prese e
scappò con le guardie che lo inseguivano. Però
Catal corse più veloce di loro e si rifugiò
nel bosco.
Quando entrò nel bosco si mangiò tutta la carne
per cena e ne lasciò un po’ per la colazione
del prossimo mattino. Al mattino si svegliò e mangiò
la carne che la sera era avanzata e andò al laghetto
per lavarsi la faccia. Catal ritornò in città
e vide una casa che non aveva mai visto e vide delle persone
vestite in un altro modo ed erano basse: Catal era in una
scuola!
Tutti i bambini si misero a ridere per come era conciato con
in vestiti che aveva addosso. Catal si mise a piangere, così
la maestra si avvicinò per consolarlo. La maestra gli
spiegò per giorni e giorni che lui era dell’era
del Paleolitico. Alla fine dopo che la maestra gli ebbe spiegato
tutto, Catal si risvegliò e si ritrovò di nuovo
sotto l’albero disteso a terra.
(lavoro di gruppo di Luca, Antonella, Fabio,
Jessica, Alex, Younis)
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