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Il falso pugnale

Disegno a pastello

C’era una volta un pugnale molto vecchio, di nome Atos, che voleva essere il più bello di tutto il paese di Pugnalandia.

Lui voleva conquistare tutte le donne pugnali. Così decise di travestirsi da re pugnale. Andò dal re pugnale e con la scusa che voleva vedere i vini più buoni del re andò in cantina. Si era portato una corda, così una volta scesi in cantina legò il re e lo chiuse in uno stanzino tappandogli la bocca in modo che non potesse parlare.

Poi si travestì da re e andò a dormire perché era molto tardi. Quando si svegliò i servi pugnali non si accorsero che lui non era il vero re: si fece servire facendosi portare la colazione. Tutto il paese lo rispettava e tutti i pugnali erano contenti di avere un re così buono. Ma un giorno, mentre stava tornando al castello, inciampò. Gli cadde la parrucca a terra e così i pugnali del paese si accorsero che lui era solo un vecchio vile pugnale: lo assalirono e lo scagliarono contro una roccia.

Disegno a pastello

Ma il vecchio pugnale era ancora molto svelto e scappò via nella foresta. I paesani pugnali andarono a cercare il vero re, ma non riuscirono a trovarlo. Il giorno seguente decisero di andare a cercare il traditore, lo trovarono e gli chiesero dove era il vero re. Lui rispose loro che era nella cantina del castello. I paesani pugnali andarono a verificare e trovarono il vero re pugnale legato come un salame. Il re, che era arrabbiatissimo, portò Atos il pugnale sulla vetta più alta di Pugnalandia e lo spinse facendolo cadere giù.

Il pugnale Atos si schiantò contro una roccia, ed è così che è rimasta l’incisione.

(Emilio Gerace, Antonio Grillo, Valentina Brignolo, Rosa Larobina, Simona De Carolis)

Disegno a pastello
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progettoSui Sentieri dell'Arte Rupestre



Scuola Media Statale A. Peyron
classe IE
Laboratorio Sui Sentieri dell'Arte Rupestre 1998