In una famiglia molto strana, nacquero tre bambini che piangevano sempre.
I genitori non li vollero tenere e con una maledizione li mandarono a vivere ognuno in un luogo diverso.
Il primo dovette crescere in un castello sulle nuvole e si chiamava Nervizio, il secondo viveva in cima ad una montagna sempre buia e si chiamava Simpatrazio. L'unica femmina invece fu condannata a passare la sua vita nei fondali marini ed il suo nome era Tristizia.
Nervizio era sempre arrabbiato e nervoso, perché soffriva di vertigini; Simpatrazio era sempre di buon umore ed accettava con facilità di vivere in quel luogo; Tristizia, al contrario, era depressa ed afflitta perché si sentiva esclusa dal resto del mondo.
Ognuno di
loro doveva restare in una sola stanza, le cui porte , si aprivano solamente in situazioni particolari; infatti quella del castello situato sulle nuvole si sarebbe aperta soltanto con la comparsa dei fulmini; quella della fortezza sul monte si sarebbe potuta aprire soltanto se ci fosse stata la luna piena; la porta dell'abitazione marina si poteva spalancare solo con il formarsi delle onde. I ragazzi potevano stare fuori dalle loro stanze soltanto due ore e, se dopo questo breve lasso di tempo non fossero tornati nelle rispettive camere, sarebbero stati condannati ad una fine misteriosa.
Un giorno avvenne un evento straordinario: comparvero contemporaneamente tutti e tre i fenomeni naturali. Le tre porte si aprirono ed i ragazzi uscirono dalle stanze. Essendosi formato un fenomeno molto raro, si spalancarono anche i portoni dei castelli ed una volta usciti, i tre fratelli cominciarono a vagare senza meta.
Ad un certo punto i giovani si incontrarono e capirono che la maledizione era la stessa per ognuno. Passarono due ore e mezza e, quando i ragazzi tornarono alle rispettive abitazioni, gli usci non si aprirono.
Come penitenza si trasformarono in esseri non umani. Infatti Nervizio fu trasformato in una stella; Simpatrazio in un albero e Tristizia in un pesce.
Andrea, Emanuele, Noemi, Roberto, Samantha
(classe IID scuola media statale Matteotti, Torino, primavera 2001)